STORIA DELLA SEZIONE
Il C.A.I. Club Alpino Italiano è stato fondato a Torino nel 1863.
La STORIA di questa associazione alla quale lo Stato riconosce valenza pubblica e assegna precisi compiti istituzionali, è consultabile sul sito nazionale. Il sodalizio riunisce da quasi 150 anni gli appassionati dell’andar per montagna con più di 314.000 mila iscritti, gestisce gran parte delle strutture (sentieri, rifugi, bivacchi) sulle Alpi e sugli Appennini, annovera tra i suoi organismi il Soccorso Alpino e Speleologico, le Guide Alpine, le varie commissioni di studio e di insegnamento rivolto soprattutto ai più giovani.
Il nostro territorio è stato ricompreso, dal 1874 e sino al 1946, nella Sezione “Cadorina” del Club Alpino Italiano, una delle prime ad essere fondate. La nostra Sezione venne (ri)costituita nell'immediato dopoguerra quando, pur nelle note condizioni economiche e sociali, la gente dell’Oltrechiusa cercava di ufficializzare le attività legate all'andar per montagna che, se per molti era ancora una perdita di tempo, per tanti altri più audaci e, secondo la mentalità dell’epoca, i più fannulloni, voleva dire scoprire il fascino dell'ascesa, della cima e, anche letteralmente, di nuovi orizzonti.
Ecco quindi tanti volontari impegnati a costituire la Sezione CAI, l’Associazione Caprioli (ora Polisportiva Caprioli) e la Stazione del Soccorso Alpino.
Nelle attività della Sezione, oltre alla cura dei sentieri, da sempre risulta l'organizzazione delle gite, accompagnando le nuove generazioni ed i turisti a scoprire le montagne di casa.
Non avendo, se non dal 2009, una sede adeguata, tanto materiale e gran parte del’archivio storico è andato perso; quindi non abbiamo ancora disponibilità di molti dati precisi e concreti da esporre; a tal fine è in corso una ricerca storica sulla nostra Sezione.
Tra varie vicissitudini del ventesimo secolo, giungiamo al decennio presente che vede il rinnovato Consiglio Direttivo, in carica sostanzialmente con lo stesso organico dal 2000, impegnato, oltre alle tradizionali ma sempre vive attività sociali della sentieristica e dell'escursionismo, in diverse manifestazioni importanti. Da ricordare ad esempio la pubblicazione e le attività svolte per il 150° anniversario (2007) della prima ascesa ufficiale al Monte Pelmo. Oppure la mostra allestita nel 2008, in collaborazione con il Gruppo Rocciatori Caprioli, Giuseppe Ghedina ed Ernesto Majoni, sui 150 anni di alpinismo sanvitese con la quale è iniziata una feconda ricerca di documenti, aneddoti, materiale e fotografie sulle guide alpine "storiche" dell’Oltrechiusa.
L'attività di questo decennio ha portato ad un aumento del numero dei soci quantificabile nel 10% annui. La Sezione ha sostenuto le avventure nazionali e internazionali di alpinisti ed escursionisti locali più o meno noti, che hanno desiderato confrontarsi con le "increspature terrestri" dell'Himalaya, delle Ande, dell'Africa e di tutto l'arco alpino.
L'interesse per i resoconti delle trasferte hanno portato alla nascita di SanvitOutdoor, rassegna di fotografie, filmati, storie e personaggi che in autunno si presentano al pubblico del Cadore con il loro annuale bagaglio di esperienze, gioie e anche sofferenze vissute sulle montagne del mondo.